lunedì 15 dicembre 2008

Turbo Inca

REZZATO 09/12/08 4° INCONTRO DEL XIII TORNEO, 233°PARTITA

Cari ombrellini inzuppati, la pioggia continua a scendere, l’umidità si dilata sui muri come l’esercito inca sul planisfero risikiano, è inutile arginare la macchia pulsante proveniente da botticino, questa volta Giorgio ha intrinseco nel suo gioco la forza dilagante dell’oceano d’inverno. L’incontro inizia sotto il segno dell’esercito kazako, stato dopo stato Alessandro raggiunge 13 province riuscendo a imporre una sua zona d’influenza in Europa e in Sud America. Nel frattempo Matteo e Giorgio trovano uno stato cuscinetto in Nord America, riuscendo di fatti ad accumulare un notevole numero di carte. L’unico generale non politicamente schierato risulta essere Matteo che, grazie alla suo doppiogiochismo, riesce ad essere contemporaneamente amico di molti e nemico di tutti. Iniziano i tris e Alessandro si occupa tutta l’Europa all’infuori della Gran Bretania di Matteo ma, lo stato cuscinetto tra i due generali garantirebbe teoricamente all’orda d’oro il controllo di tutto il continente. Pochi giri e Matteo lascia la porta aperta in Islanda a Giorgio che, forte di un tris impedisce di fatto ad Alessandro la conquista dell’Europa. E’ la svolta della partita, cala il potere kazako e sale quello Inca, Giorgio occupa senza difficoltà un Oceania sedata da ogni movimento bellico, trasformando il continente in un prezioso generatore di carri armati. Alessandro per controbilanciare l’incontro sfodera due tris contemporanei e tenta l’occupazione del Sud America ma per la seconda volta Matteo gli impedisce l’impresa. La partita è segnata Giorgio lentamente si gonfia in Nord America e in Africa e senza scrupolo elimina il suo ex alleato Luca. La manovra dell’ex, ex, ex vincitore del torneo sembra incontenibile ma, proprio sul più bello le difese prussiane e kazzake si trasformano in un immenso pannolone pamper, contenendo senza goccia perire la trasbordante minaccia botticinese.

Critica della partita: 4 pallini

Giorgio 63 (7,5) Lento ed inesorabile ingloba a se ogni cosa che trova ma, come ogni film orror anno 60 che si rispetti alla fine viene sconfitto (Blob)
Alessandro 20 (6,5) Tutti lo attaccano considerandolo la vera minaccia al pianeta terra.(Ultimatum alla terra)
Matteo 7 (6+P.S.) Promette a chiunque alleanze e strati cuscinetto ma, alla fine è solo un galattico imbroglione.(Balle Spaziali)
Luca 0 (4,5) Questa sera la sua partita non è mai partita, dietro di se lascia solo sottili rammarichi. (Suspiria)

mercoledì 10 dicembre 2008

Il colore della fortuna

REZZATO 05/12/08 3° INCONTRO DEL XIII TORNEO, 232°PARTITA


Cari amanti delle percezione visive generate dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina mandano al cervello quando assorbono radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d'onda e intensità, in una parola il colore, si oggi al centro della nostra attenzione c’è proprio lui il colore, quel meraviglioso fenomeno capace di rendere il mondo incredibilmente variegato. Queste dolci descrizioni valgono fino a quando non si entra nel mondo del risiko, lì il colore assume un ruolo diverso più ancestrale, mischiandosi con le misteriose vie della fortuna, così il giallo rappresenta la sconfitta assicurata, il viola la vittoria di chi possiede un animo estroso, il verde la vittoria se si è un giocatore deciso, il rosso la vittoria se si è rapidi gia dall’inizio, il nero garantisce l’immunità alla sconfitta, mentre il blues è decisamente il colore della fortuna. Dadi blues che questa volta finiscono nelle mani di Alessandro, assicurandogli gia nei frangenti iniziali della partita quella tranquillità in più necessaria per poter resistere agli attacchi nemici e quella sicurezza in più fondamentale per poter manovrare in fase offensiva. Così gia al primo giro i cubetti color del cielo alpino gli consentono di conquistare il Nord Africa di Matteo difeso con tre armate. La manovra è fondamentale per chi volesse conquistarsi il Sud America e di fatti dopo una prima sfuriata infruttuosa di Matteo, l’esercito dell’Orda d’oro dilaga in tutto il continente, garantendosi rinforzi necessari per il raggiungimento dei suoi obbiettivi. Sembra tutto semplice ma a questo punto si crea la Santa lega contro l’infedele esercito kazzako, Luca e Kamisan attaccano in Nord America, ricacciando Alessandro dall’altra parte dell’Oceano, mentre Matteo tenta di sfondare in Venezuela. E’ il momento fondamentale della partita, è la Lepanto del Risiko, grazie a questa manovra i tre alleati riescono a ritardare l’espansionismo mongolo, garantendosi così salva la vita e soprattutto salvo il tredicesimo torneo.

Critica della partita: Un pallino e mezzo

Alessandro 56 (7,5)
Grazie ai dadi blues le sue giocata sono di un’altra stazza, la vittoria gli sfuma solo perché il mondo si coalizza contro di lui (King Kong)
Luca 34 (6,5) Possiede un gran bel numero di stati, sacrifica il sogno dell’impero attaccando Alessandro per il bene del mondo (Winston Churchill)
Kamisan 27 (6,5+P.S.) Una volta investito dal ruolo di difensore del XIII torneo le prova tutte per eliminare la minaccia dell’Orda d’oro.(Crociato)
Matteo 8 (6,5) E’ lui il padre della crociata, eliminare Alessandro non è solo una missione è una religione. (Urbano II)