giovedì 31 marzo 2011

L'era kazaka

REZZATO 28/03/2011


11° INCONTRO DEL XV TORNEO 278 Care condutture risikiane, all’interno dei muscolari cavi di rame i vostri elettroni si canalizzano a cascata verso la grande bobina strategica del Risiko, la tensione è incontenibile, la voglia di sparare carri armati in ogni direzione del globo è irrefrenabile, dunque cosa aspettate, accendete i dadi e date kilowattora al gioco più elettrizzante del mondo! Con ben sei candidati alla vittoria la partita inizia favorevolmente per l’esercito maori, Marco in gran forma sfrutta nel migliore dei modi gli insediamenti strategici dell’Eurasia, andando a colpire chirurgicamente i confini avversari più indifesi. Chi ne fa le spese è Glauco, tradito dalle carte, fa l’errore di spingere troppo sull’acceleratore nella speranza di avere il vantaggio di giocare per primo il tris. A questo punto si instaura una partita parallela, Giovanni, Marco e il rientrante Thomas lottano accanitamente per il controllo dell’Asia e dell’Oceania, mentre Glauco, Alessandro e Kamisan si contendono gli stati americani. Ed è proprio dal nuovo mondo che arriva la mossa che cambia le sorti della partita, il sergente maggiore capo dell’esercito cinese inspiegabilmente dirotta il suo enorme esercito dal Brasile in Nord Africa, regalando di fatto il continente latino americano all’esercito dell’Orda d’oro. Alessandro forte di cinque rinforzi al giro prima elimina l’orgoglioso esercito bastarno, l’unico in grado di possedere il coraggio di affrontare a viso aperto i soldati kazaki e successivamente dilaga in tutto il Nord America, sfiorando per un attimo l’impresa di conquistare la sua terza partita del torneo.

Alessandro (7,5) 63 Con diciotto punti di vantaggio dal secondo ha pure il colpo di fortuna di beccare Kamisan in versione Babbo Natale dimostrando di possedere un gran bel culo a panettone. (Bauli) 4 (123)

Marco (7) 51+P.S.Gestisce le sue battaglie con piglio manageriale, acquisendo stati come se fossero ditte in crisi, e sbaraglia eserciti come se fossero cassaintegrati di Mirafiori, alla fine si ritrova a possedere un immenso impero finanziario. (Marco..ionne) 0 (123)

Giovanni (5,5) 12 Sarà il fatto di avere in garage i dadi più forti del lotto, sarà perché ha battuto tutti gli avversari, sarà che possiede quasi la meta dei tornei disputati, ma da qualche partita il suo atteggiamento tattico è diventato più spirituale che militare(Kurtz) 0 (123)

Thomas (6) 9 Mercanteggia con calcolato equilibrio tra due forze più grandi di lui come Marco e Giovanni, il suo successo non risiede nelle dimensioni del suo regno ma, nella singolare peripezia della sua esistenza.(Lussenburgo) 1 (123)

Kamisan(4,5) 7+ Premio Badoglio. Era dai tempi della ritirata di Russia che non si vedeva una mossa tattica così disastrosa. Lui si giustifica definendola “ritirata strategica” ma gli avversari la percepiscono come: (Ritirata stra-tragica) 6 (123)

Glauco (4) 0 Una partita più disgraziata che sciatta, di sicuro troppo brutta per essere vera.(Mariangela Fantozzi) 0 (123)

venerdì 25 marzo 2011

L'era bastarna

REZZATO 24/03/2011 10° INCONTRO DEL XV TORNEO 277
Cari Simulatori di guerre, leggendo e riguardando le notizie che arrivano da oltre mediterraneo ci accorgiamo quanto ormai sia obsoleto il gioco del risiko, i vecchi carri armati di bachelite colorata non posseggono più il sex appeal di qualche anno e così i capi di governo per noia o per la ricerca di qualcosa di più esotico, la guerra con i carri armati la fanno usando quelli veri…Peccato significa che per qualche settimana perderemo La Russa. La nostra guerra allegorica inizia nel segno del Maggiore Alessandro, la sua convinzione di essere ormai immortale lo porta a fronteggiare gli avversari a viso aperto. Stato dopo stato il suo potere si allarga a buona parte dell’Asia, solo il sergente maggiore capo Kamisan tenta in vano di arginare il dilagante entusiasmo bellico kazako sia con sortite evanescenti e sia con comizi libici. Nel frattempo in Europa le nazioni bastarne e maori stringono un patto d’alleanza dove col passare del tempo chi incamera più carte risulta essere il soldato Glauco, così forte di una sostanziosa forza bellica si lancia alla conquista del Nord America, dove ne Alessandro ne Kamisan sembrano in grado di fronteggiare. L’esercito bastarno a questo punto si trova ad avere la possibilità di conquistare la prima vittoria ma sbaglia nel diluire le proprie forze durante l’attacco asiatico contro l’Orda d’oro. Il maggiore Alessandro coalizzando tutte le armate dei diversi stati riesce nell’impresa di sconfiggere le forze bastarne e di penetrare nel loro territorio fino in Alaska. Alessandro peccando di poca considerazione in politica estera non riesce nell’obbiettivo di trascinare l’esercito cinese contro Glauco e così dopo due turni di gloria si vede annullare le conquiste precedenti. In ogni caso i pluri cambi di fronte hanno come conseguenza una fatale perdita di tempo che ha come conseguenza il rinvio a data da destinarsi della prima vittoria del giovane e forte esercito bastarno.

Critica alla partita: 3,5 pallini

Glauco (8)+P.S. 74 Serafico quando gli avversari fanno la voce grossa, corteggiatore quando si tratta di stipulare un alleanza, feroce di fronte al nemico sconfitto. Forse è nato un nuovo imperatore e una nuova alba per la Federazione Risiko Rezzato (Augusto) 4 (123)
Kamisan(7,5) 30 Nella sua diabolica testa una nuova metamorfosi si sta compiendo, non più il Don Chisciotte del Risiko, e basta al collezionismo passivo di stati, ora il suo approccio alla battaglia sembra essere più complesso Un mix scellerato di atteggiamenti e tecniche rapite dai diversi partecipanti del risiko fanno del sanzenino un morboso collezionista di giocatori di Risiko ( Psycho Risiko) 3 (123)
Alessandro (6) 26 Dall’eccitazione iniziale spara in ogni direzione i propri carri armati, ma la sua felicità non dura molto e non soddisfa l’appetito raffinato dei propri partner(Eiaculazione precoce) 1 (123)
Marco (5,5) 21 Glauco come la luna il suo cappello, come l'amore rosso il suo mantello, tu lo seguisti senza una ragione ,come un ragazzo segue un aquilone. (Marinello) 3 (123)